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C’è una differenza enorme tra chi è chiamato a ricoprire ruoli istituzionali e usa la propria posizione per minare la partecipazione democratica, e chi invece lavora ogni giorno per dare voce ai diritti e rafforzare il legame tra cittadini e istituzioni.

Mentre figure come La Russa tifano apertamente per l’astensione, noi continuiamo a girare tutta la Lombardia, e non solo, per parlare dei referendum dell’8 e 9 giugno.

Perché votare è un atto di responsabilità, libertà e cittadinanza attiva.

In questi giorni sto incontrando lavoratrici e lavoratori, nuovi italiani, rappresentanti delle forze sociali e politiche. Siamo in tantissimi a crederci, a raccontare perché è giusto dire cinque volte Sì. Per un lavoro più giusto, per la dignità di chi lavora, per una cittadinanza che riconosca chi è italiano nei fatti.

Non solo: il 30 maggio saremo a Milano con Pier Luigi Bersani per ribadire che noi non ce ne freghiamo.

Non restiamo a guardare mentre i diritti vengono messi in discussione e si tenta di spegnere il valore della partecipazione. Vogliamo che le persone si informino, scelgano, si sentano parte di una comunità democratica viva, consapevole, determinata.

Guarda la protesa nell’aula del Consiglio Regionale 

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Pierfrancesco Majorino