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La settimana a Strasburgo

Di Febbraio 18, 2022Aprile 24th, 2023No Comments

Questa settimana di plenaria a Strasburgo è stata dominata dalle preoccupazioni per la situazione in Ucraina. Su Ala News ho spiegato come dobbiamo far vincere in tutti i modi la politica, la diplomazia, il dialogo tra le parti, la logica del negoziato, la pace, e non imboccare la strada della guerra. Non dobbiamo lasciare sola l’Ucraina e ci sono vari strumenti in campo.  

La pandemia ci insegna che dobbiamo pensare globale anche nelle risposte di solidarietà, che riguardano il bene di tutti. Con la collega Patrizia Toia abbiamo scritto sul Corriere della Sera che anche se l’Europa è la primissima donatrice di vaccino per i paesi africani, dobbiamo fare molto, molto di più. Qui potete leggere l’articolo completo. 
Su questo argomento sono poi tornato martedì col mio intervento in plenaria sui rapporti UE-Africa

Questa settimana abbiamo discusso in aula anche del rapporto UE 2021 sui diritti umani. Ricordando il clamoroso esempio di al Sisi, atteso poche ore dopo a Bruxelles per il vertice UE-Africa – alleato UE apparente su immigrazione e anti-terrorismo mentre è oggetto della più netta condanna del Parlamento europeo per le sue violazioni dei diritti umani in Egitto – martedì in aula ho ribadito l’assoluta necessità che la UE agisca con coerenza:  

Alla fine, nonostante le forti proteste di molti attivisti per i diritti umani che proprio nelle stesse ore chiedevano alla UE di non prestarsi a una co-presidenza con l’Egitto del Forum anti-terrorismoSisi è stato accolto dalla presidente Von Der Leyen e dalla presidente del parlamento Metsola come un qualunque altro capo di stato. Qui spiego perché questo è in netta contraddizione con la volontà espressa dal Parlamento europeo, che fra le sue raccomandazioni includeva l’inasprimento delle relazioni diplomatiche:  

Infine, giovedì in plenaria abbiamo discusso la situazione in Iran. Nel mio intervento sono tornato sulla necessità che la UE chieda con vigore all’Iran una moratoria sulla pena di morte, lavorando nel frattempo per stringere rapporti sempre più stretti di collaborazione con la sua società civile.