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Oggi sono stato molto felice di ospitare qui a Bruxelles una discussione che considero di enorme importanza e attualità. Il Sindacato Europeo dell’Educazione, ETUCE, e la Federazione Europea Datoriale dell’Educazione, EFEE. hanno organizzato un momento di incontro per presentare uno studio su tre comunità scolastiche in Spagna, Serbia e Belgio, a conclusione di un progetto che mira all’inclusione sociale di migranti e rifugiati nella scuola. 

Dai risultati della conferenza di oggi, ETUCE ed EFEE – che rappresentano rispettivamente insegnanti, formatori, educatori di 51 paesi e 132 sindacati, e datori di lavoro dell’istruzione di 21 paesi europei – vogliono elaborare alcune linee guida pratiche e un Quadro di Qualità per l’Inclusione dei Migranti e dei Rifugiati nell’educazione

L’accesso a un’istruzione di qualità, la possibilità di parlare la stessa lingua, di considerarsi parte di una comunità e di avere le stesse opportunità e la stessa capacità di immaginare e realizzare il proprio futuro, sono diritti preziosissimi, e irrinunciabili elementi di eguaglianza. Questo vale per tutti senza distinzione, ma richiede una cura maggiore per chi arriva in Europa, spesso fuggendo da guerra, fame e violenze. Compito dell’UE è non lasciare soli gli attori della società civile e costruire un quadro politico che garantisca questi diritti e, soprattutto, ne consenta la realizzazione materiale. 

Il trailer del film Education without borders, presentato oggi alla conferenza, che documenta il progetto di ETUCE ed EFEE