Il nuovo obiettivo della NATO di portare al 5% del PIL la spesa militare entro il 2035 è una scelta sbagliata e pericolosa: ha ragione Pedro Sánchez, che avuto il coraggio di dire che quella soglia è irragionevole.
L’Italia invece continua a inseguire obiettivi imposti, rinunciando a difendere una visione alternativa.
Oggi l’Europa, se vuole davvero essere più forte, dovrebbe esserlo sul piano sociale, economico e ambientale. Serve rafforzare il welfare, investire nella transizione ecologica, nella scuola, nella sanità, nella casa e nei salari.
Serve un’Europa diversa, che dica chiaramente che più armi non significano più sicurezza. Che l’unità dell’alleanza atlantica non può essere pagata al prezzo della rinuncia a ogni visione progressista.
Che l’Europa non può diventare la copia sbiadita delle logiche muscolari di Trump.